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I miei gemelli - 4


di bird2012
17.11.2012    |    37.691    |    3 9.7
"“Chi è, dimmelo Marco, chi si vorrebbe fottere la tua mammina?” Aumentò ancora di più il ritmo della scopata, lo sentivo ansimare: era certamente in..."
I MIEI GEMELLI

Cap. 4

Ci alzammo dal divano, Vichi si sdraiò, insinuò il suo viso tra le cosce del padre e cominciò a leccare il suo cazzo insieme al fratello. I gemelli stavano rendendo un ottimo servizio al genitore, uno splendido pompino a due bocche.

Io, da parte mia, mi misi dietro Marco. Attaccato al suo cazzo c'era la bocca di Giorgio che lo spompinava con ingordigia. Accarezzai il viso di mio marito e gli sorrisi compiaciuta del servizio che stava facendo al figlio.
Davanti a me avevo il culetto di Marco che ondeggiava su e giù per spingersi nella bocca del padre. Gli allargai completamente le natiche esponendo al mio sguardo la rosellina pulsante.

Ci incollai la bocca e cominciai a succhiare con tutta la forza che potevo: sapevo quanto fosse piacevole farsi succhiare il buchino del culo.
Marco emise un lungo gemito.

"Oh!!! Si!Mamma... mamma!Leccami il culo, mi piace, mi piace tanto!Dai... dai! Uhmm!!"

Beh!!! Anche io e mio marito stavamo facendo un bel servizietto al nostro figliolo.
Sempre tenendogli il culo completamente allargato appuntai la lingua sul buchino: non appena la punta penetrò tra le crespe anali sentii il buco dilatarsi, mentre Marco spingeva indietro il culo verso la mia bocca!
Anche io a mia volta spinsi la lingua, gliela ficcai completamente dentro!
Il buchetto del mio bambino era veramente accogliente e con un lungo lamento Marco dimostrò tutto il suo gradimento.

“Uhmmmm!!!Siiiiiiii!!! Dio, mamma, ti prego! Inculami con la lingua… mi fai impazzire!”

Cominciai a muovere la lingua avanti e indietro.
Il buco si dilatava sempre di più: ormai la lingua entrava e usciva che era un piacere.
Sentivo Marco vibrare dal godimento: non vedevo l’ora di vederlo prendere un bel cazzo nel culo!
Dopo un po’ mi fermai: non volevo farlo sborrare e poi avevo voglia di cazzo!

“Adesso basta, venite, dateci il cazzo! Vichi, vieni vicino a me, facciamoci scopare!”

Ci mettemmo una vicino all’altra con la schiena sul divano a cosce larghe.
I nostri maschi davanti a noi con i loro cazzi splendidamente eretti: Marco di fronte a me, Giorgio di fronte a sua figlia.
Giorgio si rivolse a Marco.

“Figliolo, appuntiamo le cappelle sulle fiche delle nostre donne e al mio via le penetriamo insieme: i loro ventri ci riceveranno nello stesso momento! Dai!”

Sentii la cappella di Marco penetrarmi nella vagina e poi fermarsi: ebbi un fremito!
Fissai Giorgio: anche lui lo aveva appuntato sulla fica di Vichi che emise un libidinoso lamento.

“Ohhhhhh!!! Papà… papà!”

Sempre fissando il cazzo di mio marito appuntato sulla fica della figlia, posai una mano sul ventre di Vichi: volevo sentire le sue vibrazioni mentre riceveva dentro il suo adorato papi!

“Sei pronto Marco? Dai!!!”

Al segnale di Giorgio entrambi cominciarono a spingere lentamente.
Vedere il cazzo di mio marito sprofondare dentro il corpo della figlia, sentire il ventre di Vichi vibrare a causa della penetrazione del padre, mentre sentivo mio figlio riempirmi la fica, mi procurò un tremendo orgasmo: avrei voluto urlare, ma l’enorme godimento per alcuni istanti mi tolse la parola.

Afferrai Marco per le natiche e lo attirai verso il mio ventre: sentii la cappella colpirmi l’utero, mentre fissavo il cazzo di mio marito piantato nella fica di nostra figlia!
Poi riuscii a urlare tutto il mio godimento…

“Sììììììì!!!!Vengooooo!!!!Marcoooo!!! Figlio miooo!!! Godooo!!! Scooopateciiiii!!!Scoooo…paaaa..teciiiiii!!!!! Figlio mio!Scopa tua madreeeee!!! Giorgio… scopa tua figliaaaa!!! Sventrateci la ficaaaa!!! Cazzo santoooo!! Sfondateciiii!!! Aaaaaaahhhhh!!!!!”

Anche Vichi si unì ai miei incitamenti.

“Daiiiii!!!Papàààààà!!! Scopamiiii!!! Hai un cazzo da Dio! Mi hai riempito la fica! Dio Santo, quanto è bello farsi scopare dal padre! Fammi sborrare come ha sborrato mamma!!!”

L’orgasmo che avevo provato mi aveva procurato uno stato di torpore: giacevo ad occhi chiusi a godermi le ultime contrazioni della fica contro il cazzo di Marco.
Quando riaprii gli occhi vidi l’immagine di mio figlio tra le mie cosce, ancora piantato nella mia fica, che mi fissava con una espressione colma di libidine.

Fu un attimo: sentii il forte desiderio di averlo tutto per me, solo per me!!!
Quella prima, incestuosa scopata tra madre e figlio doveva essere solo nostra, non dovevamo dividerla con nessuno.

Avevamo tanto tempo per far partecipare Giorgio e Vichi ai nostri godimenti, ma ora no: il godimento di Marco di scoparsi sua madre e il mio godimento di farmi scopare da mio figlio doveva essere un bene prezioso che dovevamo tenere solo per noi!
E la stessa cosa doveva essere tra mio marito e sua figlia: loro uniti a godersi le sensazioni del loro primo incesto… noi a vivere gelosamente le nostre!!!

Fissai negli occhi il mio tesoro e gli tesi le braccia: volevo abbracciarlo, sentire il suo corpo nudo contro il mio!
Marco capì e mi venne sopra, mentre cominciava a muovere il suo bacino contro il mio ventre.

Lo abbracciai forte e cominciai a riempirlo di baci: sul viso, sul collo, sugli occhi, sulle labbra!
Teneri baci che può dare solo una donna innamorata del suo uomo, mentre anche io cominciai a roteare il mio ventre contro il suo.

Lo strinsi a me, con la mia mano destra tra le sue natiche, con le dita a contatto del suo buchino, che accompagnava il movimento del suo bacino!
La mia mano sinistra sulla sua nuca spingeva il suo viso contro il mio.
Guancia a guancia,incollai le mie labbra contro il suo orecchio: volevo fosse solo lui a sentire.
Cominciai a sussurrare parole dolci e romantiche alternate a frasi oscene e volgari che aumentavano la mia eccitazione…

“Angelo mio adorato, mi sei dentro!!! Tesoro, ti rendi conto che stai possedendo tua madre! Uhmmm!!! Dio mio! Io e te, madre e figlio, ci stiamo scopando, alla faccia di tutti i falsi moralismi! Aaaaaaaaahhh!!! Come ti sento dentro di me! Scopami, amore mio, lentamente, voglio godermi ogni centimetro del tuo cazzo!Così,si, bravo… Così! Amoreee!!!Cosììììììì!!! Figlio mio!!!! Fammi morire!!!”

E il mio bambino mi stava facendo proprio morire!!!!
Lo tirava fuori tutto lasciando dentro la vagina solo la cappella, poi lo infilava con lentezza esasperante, proprio come piaceva a me e quando mi penetrava avevo la sensazione che la mia fica lo accogliesse con tutti gli onori: “prego, entrami dentro… ti voglio!”.
Sentivo il suo respiro affannato, segno di una forte eccitazione.

“Mamma… mamma… ti desidero come non ho mai desiderato nessuna donna!
Ti amo per come sei donna, donna dolce e troia, donna che sta scopando con suo figlio, donna che gli sta dando la sua fica, donna che gli ha già dato il suo culo!!!
Oh!! Si mamma, mi hai dato il culo! Hai dato il culo a tuo figlio!! Donna che sta godendo del suo cazzo!

Ohhh!!! Mamma, quanto vorrei che la donna che sposerò fosse come te! Una donna amante, porca e incestuosa, una donna desiderosa di offrire al figlio la sua fica come tu stai donando la tua a me e a farsi venire dentro… come tu mi farai sborrare nella tua! Dio mio, che fica hai mamma: senti come ti sono dentro, dimmi che ti faccio godere, ti prego, dimmelo!!!”

Ad occhi chiusi mi sentivo struggere dalle sue parole, mentre sentivo la fica sbrodolare in continuazione.
Lo strinsi forte: il suo corpo nudo contro il mio mi faceva impazzire!
Spalancai ancora di più le cosce per sentire ancora meglio il cazzo che mi penetrava.
Tra le braccia di mio figlio, piantato nella mia fica, stavo provando sensazioni bellissime, sconosciute, indescrivibili.
Ma queste stupende sensazioni non le stavamo provando solo noi: i lamenti e i gemiti di Vichi e di mio marito ne erano la testimonianza.

“Papàààà, Madonna Santa, mi hai sverginato per la seconda volta!
La prima volta il mio adorato fratellino e ora tu, con questo cazzo fenomenale! uhmmmm!!! Me lo darai sempre,vero? Dio come lo sento dentro! Aaaaaahhh!!!
Papà, da come me lo muovi dentro, ho capito, sai: noi donne le capiamo queste cose!
Da come mi stai scopando la fica, da come mi stringi a te, da come mi baci: insieme al tuo cazzo nella mia fica ci stai mettendo tutto il tuo amore!!! Si, papà… mi stai dando cazzo e amore… cazzo e amore!!!”

“Si, amore di papà, piccola mia, è vero!
Il mio cazzo nel tuo ventre è accompagnato da tanto amore: sto scopando il mio tesoro, la mia puffetta… angelo mio, è il tuo papà che ti sta scopando!
Oh!! Dio, si!!! Sìììì!!! Il cazzo che ti ha messo al mondo è ora dentro di te, nella tua fica!
Ma anche tu mi stai dando il tuo amore! La tua lingua che mi mulina in bocca… è amore! La saliva che depositi sulla mia lingua… è amore! Le contrazioni della tua adorabile vagina intorno al mio cazzo… è amore!
Dio mio, me lo stai muggendo con tutto l’amore della tua fica: mi farai venire dentro vero? Mi farai riempire la tua dolcissima fica con il mio sperma, vero angelo di papà?”

“Siiiiiiiiiii!!! Papà, sborrami dentro la tua anima! Questo cazzo non mi sta facendo più capire niente: non me ne frega un cazzo, mi stai facendo godere, se vuoi mettimi incinta, è troppo bello averti dentro il mio corpo!!!”

Rabbrividii di piacere: poi dicono che l’incesto è immorale, ma con quanto amore Vichi era disposta a farsi mettere incinta dal padre?
Intanto sentivo Marco gonfiarsi dentro il mio ventre.

“Tesoro di mamma, mi sento tua, completamente… uhmmm!!! Mi stai facendo venire ancora! Pompami amore… dai… amore… dai… veniamo insieme… insieme!!!”

Sentii Marco irrigidirsi.

“Siiii!!! Siiii!!! Mamma, vengooo!!! Ti vengo dentrooo!!!! Aaaaaahhhhhh!!!!! Mammaaaaa!!! Ti riverso nel ventre tutto il mio amoreeeeee!!!!”

Lo sentii affondare e schizzarmi dentro: con il primo schizzo di sborra contro la bocca dell’utero anche io raggiunsi l’orgasmo.
Tremavo, vibravo di piacere, mentre il mio adorato figlio mi riempiva letteralmente la fica di sperma.
Lo strinsi a me, ficcandogli le unghie nella schiena.

“Amore mio, ancora! Ancora, non lo levare, ti prego… seguita a fottermi! E’ troppo bello, ti voglio ancora dentro! Dai tesoro… facciamocene un’altra!!!”

E lui seguitò a scoparmi: sentivo il rumore dello sciacquettio del cazzo nella mia fica colma del suo sperma!
Sentii Giorgio e Vichi urlare.

“Bambina miaaa!!! Ti vengo dentrooo!!! Siii!!!! Il tuo papààà!!! Ti viene dentroooo!!!”

“Siiiiiii!!!!!!! Papàààà!!!! La mia fica è tuaaa!!! Schizzaci dentrooo!!! Dammela tuttaaaaa!!! Ti pregooo!!! Vengo anche ioooo!!!!!! Aaaaaa!!! Porcoo!!! Mi hai fatto venireeeee!!! Adesso riempimi tuttaaa! Siiiiiii!!!!! Papàààà riempimiiiiiii!!!!”

Anche loro avevano avuto la giusta razione di reciproco godimento.
Marco ricominciò a chiavarmi.
Questa volta aveva aumentato il ritmo della scopata, mi stava sbattendo alla grande e io cominciai a rispondere colpo su colpo con il movimento del mio ventre contro il suo!
I colpi della cappella contro la bocca dell’utero si trasmettevano al cervello… ero in piena estasi godereccia!
Per di più il mio figliolo non si limitò più solo a scoparmi: insinuò una mano tra le cosce e mi infilò due dita nel culetto cominciando a rotearle dentro.
Io completai l’opera: infilai la mano tra i nostri ventri e presi a sgrillettarmi furiosamente il clitoride.

La prima scopata era stata più “romantica”, questa era decisamente più oscena, più perversa, mi sentivo completamente piena di cazzo e colma di libidine.
Il cazzo nella fica, due dita nel culo e uno sfregamento di grilletto: mi mancava solamente un bel cazzo in bocca, ma c’era sempre tempo!
Benché fossimo venuti tutti e due, l’eccitazione non ci aveva abbandonato un attimo.
Incitai Marco: anche in questa seconda scopata volevo il massimo del godimento.

“Dai, dai tesoro! pompami… allargami il culetto… sto godendo come una troia, la tua troia! Pensa a quando i tuoi amici sapranno che mi scopi, che scopi con tua madre, moriranno d’invidia. Uhmmmm!!!! Ti ho sentito vibrarmi dentro, allora ti eccita l’idea!”

Alle mie parole avevo sentito Marco fremere e aumentare il ritmo della scopata, mi stava spaccando la fica.

“Si, mamma, si, mi eccita sapere che gli altri ti desiderano: mi sento struggere dal pensiero di vederti scopare con qualche mio amico!
Specialmente uno muore per te e chissà che pagherebbe per stare adesso al posto mio.”

La libidine aumentava, ero lusingata nel sentirmi desiderata da giovani vent’enni ed ero curiosa.

“E chi è questo mio ammiratore?”

“Scusa, mamma, ma io e Vichi avevamo pensato di non dirtelo poiché non sapevamo la tua reazione in quanto lo conosci bene, troppo bene…”

“Figliolo, non credi che con il rapporto che ormai abbiamo instaurato tra noi, con Vichi e papà, non abbia più senso nasconderci le cose?

“Hai ragione, mamma! Anzi, forse è ancora più piacevole confidarci i segreti e le fantasie sessuali degli altri, il fatto è che è uno di famiglia…”

Sentii una scossa elettrica: uno di famiglia che mi si vorrebbe scopare!
Sentii montarmi ancora di più l’eccitazione.

“Chi è, dimmelo Marco, chi si vorrebbe fottere la tua mammina?”

Aumentò ancora di più il ritmo della scopata, lo sentivo ansimare: era certamente in arrivo un’altra splendida sborrata.

“Oh!! Mamma, è Walter, tuo nipote… muore dalla voglia di farti il culo! Dio, il solo pensiero mi fa schizzare!”


Dio Santo! Walter, il figlio di mia sorella, uno splendido ragazzo a cui ero molto affezionata.
Per di più ero stata la sua madrina per il Battesimo e per la Comunione.
Ci vedevamo molto spesso, quasi due volte a settimana con le nostre famiglie, ma non mi ero mai accorta di nulla, era bravo a nascondere i suoi desideri.
L’idea di farmi inculare da Walter stava portando all’orgasmo anche me: accelerai la manovra sul grilletto.

“Dio mio, Marco… Walter vuole il mio culetto… anche lui partecipa ai vostri incontri sessuali?”

Si, sempre.”

“Dimmi, ha un bel cazzo?”

“Stupendo e anche un bel culetto molto accogliente.”

“Te lo sei inculato?”

“Si! A lui piace molto, è un bisessuale completo.”

“Si è scopato anche Vichi?”

“Si! Ad essere sincero siamo stati noi che inizialmente lo abbiamo sedotto con i nostri giochi giovanili e lo abbiamo iniziato al sesso.”

Stavo per venire, ma sentivo che anche Marco stava per arrivare.

“Dai, Marco, fottimi pompami forte che sto per sborrare, ma dimmi, ti piacerebbe vedermi inculata da tuo cugino?”

“Ohhh!!! Dio santo, mamma, sarebbe stupendo: io e lui insieme a te, lui in culo e io in fica! Siiiii!!! Aaaaaaahhhh!!!! Mamma… stupendo!!!! Ohhhhh!!! Vengooo!!! Mamma, ti vengo ancora dentroo!!!!“

Mi riempì ancora di sperma, ma io lo seguii a ruota: il pensiero di farmi infilare da lui e da Walter insieme mi procurò un altro formidabile orgasmo!
Lo strinsi forte!

“Tesoro mio, ho la fica colma della tua sborra: mi sei venuto due volte dentro, senza togliere il cazzo! Sei stato meraviglioso, hai veramente appagato la voglia che avevo di te! Ma non ti togliere ancora, ti prego… voglio sentirti ancora dentro!”

Rimanemmo abbracciati, esausti dal piacere provato, mentre i gemiti di Vichi ci rammentarono che anche lei, insieme al padre, stava provando i dolci piaceri dell’incesto.

“Ohhh!!! Papà, è stato stupendo, mi hai fatto godere come una porcellina, sei stato bravissimo! Adesso riposati che dopo voglio che me lo metti nel culetto!!!”

Dopo alcuni minuti tornai in me, sempre abbracciata a mio figlio: mi era ancora dentro, immerso in un mare di sborra.
Volsi lo sguardo verso l’altra coppia, mio marito e mia figlia Vichi stava leccando tutta la sborra dal cazzo del suo papà, lo aveva completamente ripulito, non c’era più una goccia di sperma!
Mi venne voglia…

“Vichi, amore, quando hai finito con papà perché non pensi anche a noi?”

“Certo, mamma, con papà ho finito, almeno per ora, e adesso penso alla tua fica!”

Vichi mi si avvicinò, Marco si tolse dalla mia fica, io allargai completamente le cosce e guardai Vichi in segno di offerta.
Lei mi guardò e sorrise.

“Mamma, anche la mia fica è piena di sborra!”
Ricambia il sorriso.

“Tu pensa alla tua mammina e la tua mammina pensa a te…”

Poi mi rivolsi a Giorgio.

“Amore, che ne diresti di dare una pulitina anche al cazzo di Marco?”

Mio marito mi guardò incredulo.

“Mi chiedi di leccare la sborra?”

Intervenne Vichi, ormai troia a tutti gli effetti.

“Papà, se vuoi essere veramente un libertino devi anche imparare a godere nel farti sborrare in bocca: allora comincia ad assaporare lo sperma di tuo figlio!”

Marco si sedette sul divano a cosce larghe.

“Vieni, papà, dammi una bella leccata…”

Giorgio si inginocchiò tra le sue gambe e cominciò a leccare e a succhiare tutto… Marco prese ad accarezzargli la testa.

“Bravo, papà, così… si… leccalo tutto!”

Una scena molto arrapante!
Guardai Vichi.

“Vieni tesoro… adesso pensiamo a noi!”

Ci mettemmo a 69 e incollammo le nostre bocche una sulla fica dell’altra ed aspirammo tutto quel ben di Dio di sborra che le riempiva.
Dopo aver svuotato le nostre vagine, passammo a leccare diligentemente le nostre fiche fino a ripulirle completamente dello sperma.
Avevamo fatto una bella bevuta di sborra: eravamo sazie… per ora.

Ci avvicinammo ai nostri maschietti: Giorgio era alle prese con il cazzo del figlio.
Nonostante lo avesse pulito alla perfezione, seguitava a spompinarlo con gusto: evidentemente al porco di mio marito piaceva ciucciare suo figlio.

Il lavoretto del padre aveva portato Marco ad una nuova erezione: il cazzo si ergeva nuovamente bello duro dal ventre ed il piacere di spompinare il figlio aveva portato anche Giorgio ad una splendida erezione.
Vedendoli così belli duri, pensai di togliermi uno sfizio… la mia troiaggine era insita nel mio DNA.

“Vichi, ma non desideravi fartelo mettere nel culo da papà? Allora che aspetti?”

Vichi mi sorrise e mi dette un leggero bacio sulle labbra.

“Con vero piacere, mamma, non vedo l’ora di sentirmelo dentro!”

In un attimo si sdraiò supina sul divano, con il culo in fuori e completamente scosciata.

“Vieni, papà… sono pronta!”

Giorgio si avvicinò con il cazzo duro in mano ed il viso rosso dall’eccitazione.

“Dio mio, sto per incularla!!!”

Appuntò il glande sulla rosellina della figlia che si aprì come un bocciolo per riceverlo: nonostante il suo culetto fosse molto abituato a farsi penetrare, Vichi rimase senza fiato quando il padre glielo infilò tutto, fino alle palle…

“Mamma!!! Dio mio… adesso so cosa si prova a farsi rompere il culo! Uhmmm!! Papà, cazzo santo, mi sei arrivato allo stomaco, ho l’intestino pieno! Uhmmm!!! Che dolce sensazione… adesso dai… dai, papà… fammi il culo!”

E il suo papà non si fece pregare: cominciò ad incularla e a darle qualche schiaffo sulle natiche…

“Oooooohhh!!!!Siiii!!! Mi piace!!! Sculacciami… sculacciami! Sono stata cattiva: ho succhiato il cazzo di mio fratello ed ho leccato la fica di mamma! Siiiiiiii!!! Puniscimi, sculacciami mentre mi inculi!”

Vichi era proprio una zoccola nata: godeva anche nel farsi sculacciare!
Mi misi in ginocchio dietro mio marito e presi a leccargli il buchino.

“Ooohhh!!! Si, amore, leccami il culo, sai quanto mi piace!”

Ma il mio amore ignorava cosa lo attendesse.
Quando sentii il buchetto bello dilatato, feci cenno a Marco di avvicinarsi e lo spompinai per un po’ per riempirgli il cazzo di saliva, poi avvicinai il cazzo al culo del padre.

“Vichi, abbraccia forte papà, senti come vibrerà il suo corpo mentre perderà la sua verginità! Si, perché tra qualche istante suo figlio glielo infilerà nel culetto vergine! Vichi, amore di mamma, pensa che bello: il figlio incula il padre che a sua volta incula la figlia!!! Madonna Santa!”

Quando Giorgio sentì che volevo fargli rompere il culo dal figlio, cominciò ad agitarsi.

“Amore, no… ti prego… Marco, fa piano!”

Gli allargai completamente le natiche: il suo buchetto increspato era pronto per il dolce sacrificio.

“Tu pensa al culo di tua figlia che al tuo ci pensiamo noi! Rilasciati, facilita la penetrazione, troverai più gusto e meno dolore. Dai, Marco, infilaglielo!”

Marco era teso dall’eccitazione: non capita tutti i giorni di incularsi il padre!!!
Appuntò la cappella e spinse leggermente per farla entrare… Giorgio cominciò a mugolare.

“Uhmmm!!! Piano… Marco… siii!! Inculami, ma fa piano!!”

Marco mi guardò titubante ed io ricambiai il suo sguardo con una espressione colma di libidine.

“Dai, Marco, mi stai facendo eccitare! Dai, aprigli il culo, è rimasto solo lui: la tua sorellina e tua madre le hai già inculate, manca solo papà! Daiiiii!!! Daiiiiiiii!!! Aprigli il culo come lo hai aperto a me… dai, che mi eccita!!!”

Marco cominciò a spingere lentamente.
Nonostante per mio marito fosse stata la prima volta che lo prendeva, Marco gli entrò completamente senza particolari impedimenti o insopportabile dolore: evidentemente lo sfintere di mio marito era particolarmente dilatabile.

“Papà, papà… te l’ho messo tutto… ce l’hai tutto dentro!”

“Siiiiii!!! Sii!!! Marco, lo sento, Dio se lo sento! Le tue palle mi sbattono sul culo… mi hai riempito! Mi fa un po’ male, ma sinceramente pensavo peggio: non ti muovere, fammi abituare, poi mi muoverò io!”

Per un po’ Marco rimase immobile, poi fu suo padre a dargli il via.

“Dai, Marco, il dolore sta passando, adesso ti sento molto meglio dentro. Uhmmm!!! Siiiii!!! Ecco!! Mi sta piacendo, si, mi piace… muoviti! Siii!!! Daiiiii!!! Dio!!! Mi piaceee!!! Marcoo!!! Inculamiiiiii!!!”

Marco cominciò a fottergli il culo mentre Giorgio seguitò a mugolare e a esternare il suo godimento.

“Dio mio, mi piace… non pensavo fosse così bello farsi fare il culo! Uhmmm!!! Vichi, tesoro di papà, il tuo fratellino mi sta pompando da Dio! Mi piace da morire, questo trenino mi fa impazzire: io nel culo di mia figlia… mio figlio nel mio! Uhmmmmmm!!!”

“Si, papà, ti sento quanto stai godendo: ti sento più duro e più grosso da quando Marco ti sta inculando ed anche io sto godendo molto di più! Mi sembra di avervi tutti e due dentro di me! Dai, fratellino, spingilo forte dentro papà, è come se inculassi anche me!”

In breve Marco e Giorgio trovarono il ritmo giusto: Marco entrava dentro al padre che era un piacere vederlo, mentre Giorgio con il movimento del suo bacino avanti e indietro si inculava la figlia e spingeva il culo verso il cazzo del figlio.

Ma non era finita, dovevo completare l’opera.
Mi riempii la mano di saliva e la passai tra le natiche di Marco e cominciai a massaggiargli il buchetto con due dita: sentii lo sfintere dilatarsi, appuntai le due dita e spinsi leggermente.
Marco volse la testa verso di me: ero al suo fianco.

“Mamma, cosa mi vuoi fare…”

Prima di rispondere incollai le labbra sulle sue, gli infilai tutta la lingua in bocca e gli spinsi tutte e due le dita dentro.
Lo sentii fremere e prese a succhiarmi voracemente la lingua, mentre io gli muovevo avanti e indietro le dita nel culo.
Mi staccai un attimo dal bacio e lo fissai.

“Ti piace quello che la tua mamma ti sta facendo nel culetto?”

“Si… si… dai mamma… incula anche me… con le tue dita”

“Certo, tesoro, te lo allargo bene: devi cominciare ad abituarti, ormai è ora che anche tu lo prenda! Oggi è toccato a papà, ma la prossima volta sarà il tuo turno: allora te lo preparo bene, così quando papà ti inculerà sentirai solo piacere e non dolore.”

Poi mi rivolsi a Vichi.

"Amore, infilami due dita nel culo, mentre ti sgrilletto la fica, così chiudiamo il cerchio.”

Allargai le gambe per facilitare la penetrazione.
Vichi mi infilò due dita, mentre con il pollice mi masturbava il clito.
Io inserii la mano tra il ventre di Giorgio e il suo e presi a sgrillettarla con foga.
Avevamo formato proprio un bel quartetto, una bella catena sessuale: sarebbe stato bello se ci fosse stato qualcuno ad immortalarci con la telecamera.

Avevo le dita di mia figlia nel culo, mentre io con la mano sinistra la masturbavo e con la destra avevo ficcato due dita nel culo di mio figlio, che inculava il padre il quale, a sua volta, inculava la figlia.
Ogni buchetto di culo era riempito a dovere.
La catena dette vita a un libidinoso amplesso multiplo in cui ognuno godeva e faceva godere.

Il buchetto di Marco si era ormai bello dilatato, tanto che mi permise di ficcargli dentro un terzo dito, che lui accolse con grande gradimento: ormai il mio amato figliolo era più che pronto per farsi penetrare da un vero cazzo.

Visto che eravamo già venuti tutti, la galoppata durò un bel po’, finchè, uno ad uno, non venimmo di nuovo tutti e quattro.
Marco e Giorgio riempirono di sperma i culetti che tanto piacevolmente li avevano accolti.
Bisognava finire in bellezza.

“Marco, pulisci il culetto della tua sorellina, mentre io penso a papà!”

Feci mettere mio marito in ginocchio, a pecorella: il buco del culo era completamente dilatato, effetto del bel servizietto che gli aveva fatto il figlio.
Lo sperma cominciava a fuoriuscire!
Incollai la bocca aperta sul buco e cominciai a succhiare: la sborra di mio figlio cominciò a colarmi in gola, lentamente!
Ingoiai tutto: succhiavo e ingoiavo, finchè non succhiai completamente tutta la sborra che gli aveva schizzato dentro Marco.
Avevo lo stomaco pieno di sperma.

Prima avevo ingoiato la sborrata di mio marito dalla fica di Vichi, adesso quella di mio figlio dal culo di mio marito: però, non avevo fatto torto a nessuno, adesso si che ero sazia.

Il dado era tratto: i nostri gemellini, senza saperlo, con il loro rapporto incestuoso avevano risvegliato in me e mio marito i nostri desideri più perversi.
Ormai la nostra famiglia era aperta a tutto: ed io già stavo pensando a come scoparmi mio nipote.

Dopo un po’ di riposo mio marito e Vichi si alzarono.

“Noi andiamo a farci una doccia… la voglio insaponare tutta la mia piccolina, in ogni parte del corpo!”

Vichi gettò le braccia al collo del padre e lo baciò in bocca.

“Si, papà, tu lavi la mia passera e io penso al tuo uccello!”

Così abbracciati mi facevano tanta tenerezza, proprio due innamorati.
Mi avvicinai a Marco.

“Tesoro, sei un amante perfetto, mi sembra di sentirti ancora dentro! Ma sei stato anche un dolce bastardo: dicendomi di Walter, mi hai messo addosso una gran voglia. Ho deciso che me lo voglio fare, me lo voglio scopare: mi aiuti? Ovviamente poi sarai invitato anche tu al banchetto!”

“Sarà un immenso piacere! Dimmi cosa devo fare.”

“Parla con lui, digli che da alcuni discorsi fatti tra me e te e da alcune mezze frasi, credi di aver capito che ho un debole per lui. Digli che pensi che se mi fa la corte certamente riuscirà a scoparmi. Digli che mi hai visto scopare con tuo padre e che sono una gran porca e che hai capito che mi piacciono i cazzi giovani. Vediamo come si comporterà per sedurmi e chiavarmi. Ummmmm! La cosa mi attizza un sacco!!! Tu che ne pensi?”

“Che non avrai certo problemi a farti scopare! Sto già pensando a quando mi inviterai insieme a lui: solo il pensiero di metterti in mezzo e farti gustare i nostri due cazzi, mi fa eccitare di nuovo!!”

“Non mi dirai che vorresti farti la terza?”

Mi abbracciò: eravamo ancora nudi e il calore del suo corpo mi sconvolgeva!
Mi sussurrò con tono seducente.

“Perché, ti dispiacerebbe? Non vorresti sentirmi ancora dentro? Non hai capito che, anche se sei mia madre, ti desidero da impazzire?”

“Cazzo santo, Marco! Sei un diavolo, mi stai stregando, mi stai facendo bagnare ancora!”

“Perché questa notte non mi fai dormire con te? Papà dormirà con Vichi, se glielo chiedi non credo che rifiuterà! Se dormiremo insieme tutta la notte faremo non solo la terza, ma quante ne vorrai… davanti e di dietro!”

Come si fa a rifiutare una proposta del genere? Non potevo negarmi, né volevo negarmi.

“Andiamo a letto, amore! Non chiederò alcun permesso a tuo padre: ho deciso che questa notte sarò completamente tua… e tu completamente mio!
Quando vedrà il letto occupato da noi due abbracciati e sentirà i miei gemiti, capirà!
Andiamo, amore di mamma, ti voglio ancora dentro!!!!!!!”


Non so se continuare: non vorrei risultasse una storia troppo lunga.

Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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